Qualcosa sta cambiando. L’Italia sta finalmente raccogliendo i frutti dopo aver abbracciato la politica delle energie rinnovabili: un doppio aumento, sia sul piano della coscienza sociale dei cittadini, sia sul piano dell’effettivo utilizzo di tali fonti di energia. In pochi anni, infatti, il nostro paese si è ritagliato un ruolo da protagonista nei settori delle rinnovabili, del riciclo dei rifiuti speciali e dell’agroalimentare certificato: secondo la quinta edizione degli stati Generali della Green Economy, nel 2014 l’Italia sarebbe stata addirittura leader della classifica degli stati che consumano più fonti energetiche rinnovabili, piazzandosi al primo posto con il 17,1%, oltre un punto percentuale in più alla media dei paesi industrializzati d’Europa. La strada è ancora lunga e questi dati vengono un po’ ridimensionati se consideriamo che negli ultimi tre anni l’Italia ha rallentato gli investimenti nelle fonti rinnovabili. Anche per quel che concerne il riciclo dei rifiuti speciali il nostro paese ha fatto passi da gigante: anche in questa classifica l’Italia si è piazzata al primo posto con il 76% di materiale riciclato (pari a 99 milioni di tonnellate di rifiuti); mentre per quel che riguarda le coltivazioni biologiche dobbiamo accontentarci della medaglia d’argento, lasciando il primo posto alla Spagna, pur potendo vantare numeri molto al di sopra della media europea. E ancora, un altro primo posto è dato dalle emissioni di anidride carbonica per cittadino italiano, anche se bisogna ancora migliorare il traffico merci terrestre che ci fa scivolare al terzo posto della graduatoria tra i paesi industrializzati d’Europa. Dati che ci possono inorgoglire dal momento che l’Italia ha registrato negli ultimi dieci anni questi importantissimi miglioramenti pur non potendo contare sulla stessa crescita del Pil degli altri competitor, il nostro Pil infatti è cresciuto solo del 16%, due punti percentuali in meno della media europea. Considerando infine le emissioni di gas serra nei 24 anni compresi tra il 1990 e il 2014, l’Italia ha ridotto le emissioni del 20%, che pur rappresentando un grande traguardo, risulta quattro punti percentuali al di sotto della media europea. Insomma, la strada è ancora lunga e nonostante i cittadini siano molto più sensibilizzati all’argomento, in alcuni ambiti vige ancora molta disinformazione, ma i miglioramenti registrati negli ultimi anni sono a dir poco lampanti.