Un aspetto fondamentale per quel che riguarda il risparmio energetico dei comuni dipende ovviamente dal tipo di contratto di fornitura: dall’accordo instaurato per un rifornimento energetico. Eppure, andando a fare una analisi, possiamo notare come molti comuni abbiano contratti di fornitura addirittura più svantaggiosi dell’offerta Consip, che dovrebbe rappresentare il livello standard. Se consideriamo, inoltre, che per legge non sarebbe possibile avere un contratto di fornitura più svantaggioso di quello proposto dal Consip, ci troviamo di fronte a un impasse difficile da comprendere. Il caso è stato considerato addirittura dalla Corte dei Conti che nel 2015 ha aperto una vera e propria inchieta su questo strano fenomeno, cercando di controllare il contratto di fornitura di tutti i comuni e scoprendo una serie infinita di anomalie. Purtroppo la burocrazia italiana non è delle più celeri e anche se il meccanismo si è ormai sbloccato e dovrebbe andare verso un automatico miglioramento, la strada da percorrere è ancora lunga. Si evince per l’ennesima volta la scarsa informazione e la bassa competenza che aleggia nella pubblica amministrazione, dal momento che sono tantissimi i casi in cui un Comune si ritrova a dover spendere più del dovuto innescando così sperpero di danaro pubblico. Di certo, una volta che è la macchina della giustizia ha cominciato a far muovere i suoi ingranaggi il risultato finale è già sicuro: i Comuni che pagano più del dovuto saranno, con ogni probabilità, costretti a rivedere i propri contratti, ma il sospetto di perdersi nelle solite lungaggini amministrative e nel frattempo continuare a spendere più del dovuto, non è soltanto un brutto pensiero. Per facilitare il compito alla Corte dei Conti e dunque evitare inutili sprechi pubblici, cercando di amministrare meglio l’economia e il fabbisogno energetico di ogni singolo Comune, le amministrazioni comunali dovrebbero tentare di cominciare già da soli a ricalcolare i propri bilanci e cercare di anticipare il monito statale che invariabilmente giungerà al capolinea. Il fine, ovviamente, non è solo quello di non finire nel mirino della Corte dei Conti, ma dovrebbe essere semplicemente quello di fare bene il proprio lavoro, garantendo al Comune il miglior equilibrio economico, senza esporlo al rischio di spendere denaro pubblico in maniera inutile.