> Diagnosi energetica ed identificazione delle inefficienze (secondo la norma UNI EN 16247). Inoltre ci occupiamo della stesura di diagnosi energetiche per i soggetti obbligati – D.Lgs 102-2014.

 

ZOOM DIAGNOSI per le imprese

 

DECRETO LEGISLATIVO 4 luglio 2014, n° 102

 

Attuazione della direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica

OBBLIGHI

 

Art. 8 comma 1 (Diagnosi Energetiche e sistemi di gestione dell’energia)

Le grandi imprese sono tenute ad eseguire una diagnosi energetica nei siti produttivi localizzati sul territorio nazionale entro il 5 dicembre 2015 e successivamente ogni 4 anni.

Art. 8 comma 3 (Diagnosi Energetiche e sistemi di gestione dell’energia)

Le imprese a forte consumo di energia […] sono tenute ad eseguire le diagnosi di cui al comma 1, con le medesime scadenze e a dare attuazione, in tempi ragionevoli, agli interventi di efficienza individuati dalle diagnosi stesse.

SOGGETTI OBBLIGATI

Definizione secondo DLgs 102/2014 art. 2 c.2.v

Grande impresa: occupa più di 250 persone, il cui fatturato annua supera i 50 milioni di euro o il cui totale di bilancio supera i 43 milioni di euro

Definizione secondo DLgs 83/2012 art. 39.1-3

Impresa a forte consumo di energia: consuma più di 2,4GWh di energia elettrica all’anno e il rapporto tra costi energetici e fatturato è > 3%

 

NB

Tali obblighi non si applicano per le imprese sopracitate che hanno adottato sistemi di gestione energetica conformi EMAS e alle norme ISO 50001 e EN ISO 14001, a condizione che il sistema di gestione in questione includa una diagnosi energetica.

 

[imprese] / [PA]

 

 

COSA SI INTENDE PER DIAGNOSI?

 

Procedura sistematica che stabilisce la baseline dei consumi energetici di:

  • Un edificio o gruppo di edifici
  • Una attività o impianto industriale
  • Servizi pubblici o privati

 

col fine di individuare e quantificare le opportunità di risparmio energetico sotto il profilo costi-benefici.

 

CHI LA PUO’ ESEGUIRE?

 

Art. 8 comma 1

La diagnosi energetica deve essere condotta:

  • Da società di servizi energetici (SSE)
  • Da esperti in gestione dell’energia (EGE)
  • Da auditor energetici

 

COME VA ESEGUITA

 

Art. 8 comma 1

La diagnosi energetica deve essere eseguita in conformità ai dettati di cui all’allegato 2 al decreto (Criteri minimi per gli audit energetici, compresi quelli realizzati nel quadro dei sistemi di gestione dell’energia).

CRITERI MINIMI PER LA DIAGNOSI

 

Allegato 2

 

  1. a) Sono basati su dati operativi relativi al consumo di energia aggiornati, misurati e tracciabili e (per l’energia elettrica) sui profili di carico

 

  1. b) Comprendono un esame dettagliato del profilo di consumo energetico di edifici o di gruppi di edifici, di attività o impianti industriali, ivi compreso il trasporto.

 

  1. c) Ove possibile, si basano sull’analisi del costo del ciclo di vita, invece che su semplici periodi di ammortamento, in modo da tener conto dei risparmi a lungo termine, dei valori residuali degli investimenti a lungo termine e dei tassi di sconto

 

  1. d) Sono proporzionati e sufficientemente rappresentativi per consentire di tracciare un quadro fedele della prestazione energetica globale e di individuare in modo affidabile le opportunità di miglioramento più significative.

 

Gli audit energetici consentono calcoli dettagliati e convalidati per le misure proposte in modo da fornire informazioni chiare sui potenziali risparmi.

 

 

APPROFONDIMENTI

 

Articolo 8 comma 4

 

Laddove l’impresa soggetta a diagnosi sia situata in prossimità di reti di teleriscaldamento o in prossimità di impianti cogenerativi ad alto rendimento, la diagnosi contiene anche una valutazione della fattibilità tecnica, della convenienza economica e del beneficio ambientale, derivante dall’utilizzo del calore cogenerato o dal collegamento alla rete locale di teleriscaldamento.

 

 

INTERVENTI

 

Il decreto non prescrive l’obbligo di attuare gli interventi di efficienza individuati mediante la diagnosi energetica.

 

 

SANZIONI

 

Articolo 16 comma 1

 

Le grandi imprese e le imprese energivore che non effettuano la diagnosi di cui all’articolo 8 comma 1, sono soggette ad una sanzione amministrativa pecuniaria da 4.000 a 40.000 euro.

 

Quando la diagnosi non è effettuata in conformità alle prescrizioni di cui all’articolo 8 si applica una sanzione amministrativa pecuniaria da 2.000 a 20.000 euro.

 

 

VISION «Let the data speak for themselves»

 

 

La diagnosi energetica non è da vedere solo come un obbligo, tanto come un’opportunità per:

 

  • Individuare onerose inefficienze di sistema
  • Fare un censimento dei carichi energetici presenti in azienda prestando particolare attenzione a quelli più energivori
  • Capire quanta energia viene impiegata nell’attività produttiva e quanta nel mantenimento degli edifici

 

Inoltre, con il nostro sistema di monitoraggio GanemaDashboard, connesso costantemente ad un web server ed interrogabile dal cliente h24, si possono avere svariati controlli da remoto:

 

  • Corretto funzionamento degli apparecchi monitorati
  • Dati di produttività delle diverse macchine
  • Visualizzazione allarmi connessi ad anomalie dei carichi
  • Altre informazioni personalizzabili

 

 

> Consulenza per la fattibilità tecnica ed economica di investimenti nel campo delle energie rinnovabili e di ristrutturazioni energetiche

 

Articolo di QualEnergia. sul progetto “Adotta un pannello”

Un progetto di fotovoltaico ad azionariato diffuso realizzato da 50 famiglie in collaborazione con l’amministrazione comunale di Inzago, in provincia di Milano. Una piccola buona pratica resa possibile in Italia dal fotovoltaico: la storia di un percorso di partecipazione attiva dei cittadini per un bene comune e un caso di democrazia energetica.

Molto si è parlato delle energie rinnovabili in questi anni, sulle novità e le opportunità che hanno portato nel nostro Paese. Anni di crisi, diciamo sempre più spesso, ma anche anni di risveglio della coscienza civica. Cittadini sempre più desiderosi di prendersi in mano la responsabilità della propria comunità locale, dove le amministrazioni pubbliche quasi ovunque si trovano ad affrontare la titanica impresa di far quadrare bilanci e richiesta di servizi. Per qualcuno è arrivato il momento di ricordare e mettere in pratica le frasi che John Kennedy disse in un suo famoso discorso: “non chiederti cosa il tuo Paese può fare per te, ma cosa tu puoi fare per il tuo Paese”. Iniziativa dal basso, questa è la strada.

 

Nel 2009 un gruppo di cittadini di Castelleone, un comune in provincia di Cremona, decidono che il fotovoltaico può essere l’occasione per attivare in Italia percorsi di democrazia energetica e di partecipazione attiva dei cittadini al bene comune.

Si uniscono all’associazione GAS Energia, dove GAS sta per Gruppo d’Acquisto Solidale, nata per portare nel mondo dell’energia la visione dell’economia solidale, già consolidata nel settore dei beni alimentari a km 0.

 

Iniziano a studiare le modalità per realizzare un progetto per impianti fotovoltaici ad azionariato popolare e con un cammino di due anni in collaborazione con l’amministrazione locale arrivano ad installare 3 impianti sui tetti delle palestre, con il finanziamento di 64 famiglie. Lo schema prevede che le famiglie finanzino l’impianto con delle piccole quote e, tramite una convenzione con il Comune, possano ricevere la restituzione del loro investimento con una equa remunerazione. Il Comune, senza impegnare le scarse risorse economiche a disposizione, riceve un compenso per l’affitto dei tetti, e utilizza energia pulita, rinnovabile e prodotta localmente.

Una idea buona mette presto le gambe e arriva nel 2011 ad un Comune della provincia di Milano, Inzago, dove l’amministrazione comunale ha appena vinto le elezioni con un programma che contempla azioni per le energie rinnovabili e il risparmio energetico. Diversi sono i progetti previsti, tra cui uno, chiamato “Adotta un pannello”, vuole dare la possibilità a tutti i cittadini, e non importa la loro disponibilità finanziaria o la disponibilità di un tetto adeguato, di partecipare alla produzione di energia elettrica pulita, rinnovabile e locale. Di tetti l’amministrazione comunale, nonostante i 7 impianti fotovoltaici di cui già dispone, ne ha ancora diversi. D’altronde ciò che è del Comune è proprietà di tutti i cittadini, per cui è giusto che a loro sia data la possibilità di una impresa comune.

 

La collaborazione con GAS Energia e l’amministrazione comunale di Castelleone avviene di lì a poco, con grande disponibilità e apertura. Fare tesoro di esperienze realizzate consente di viaggiare spediti, ma sul fotovoltaico pende l’incognita del 5° Conto Energia. Sarà ancora possibile realizzare un progetto di questo tipo? Si attenderà fino a luglio 2012 per capire che le condizioni ci sono ancora, ma occorre fare molto alla svelta, le condizioni ottimali sono quelle del 4° conto energia, ma queste valgono ancora solo per 5 mesi. Sarà possibile fare in 5 mesi quello che a Castelleone è riuscito in un anno e mezzo? Forse no, ma non provarci a questo punto sarebbe davvero un peccato, anche perché il Comune ha nel frattempo già costituito un gruppo dedicato composto da un tecnico comunale, un consigliere delegato e un energy manager.

 

La piccola task force riunisce le competenze per gestire tutte le problematiche, burocratiche, politiche e tecniche.Al rientro dalla ferie il progetto è già pronto, con un piano economico definito nei particolari e una roadmap aggressiva. ma non impossibile. Cinque incontri pubblici nel mese di settembre informano la comunità locale che partecipa attenta: l’obiettivo è raccogliere entro tre settimane i finanziamenti per un impianto da installare sulle scuole medie di Inzago, con una potenza che deve essere almeno di 50 kW per garantire l’economicità del progetto.

 

Il 6 Ottobre, ultima serata del ciclo di incontri, 50 famiglie hanno aderito al progetto (nella foto), mettendo a disposizione finanziamenti per “adottare” 429 pannelli, che potranno produrre l’equivalente del fabbisogno di tutta la scuola per i prossimi 25 anni. Si può così fondare la società Kennedy Energia, così chiamata perché la scuola su cui sorgerà l’impianto è dedicata ai fratelli Kennedy. I pannelli adottati da ciascuna famiglia vanno da un minimo di 3 ad un massimo di 20.

 

L’idea è talmente piaciuta che del gruppo fanno parte anche 12 famiglie che vengono dalle province di Milano, Pavia, Bergamo, Lecco, Cremona e Bologna.

Il 4 Dicembre, dopo una installazione impeccabile e a tempo di record da parte delle cooperativa sociale onlus Coopwork, l’impianto da 100 kW è collegato alla rete elettrica.

Per 25 anni non solo la scuola avrà energia pulita, rinnovabile e locale, ma le nuove generazioni che li riceveranno la loro educazione potranno essere testimoni diretti di un progetto di sviluppo sostenibile e solidale, che ci auguriamo siano le caratteristiche del mondo che faranno questi “cittadini di domani”.

 

Articolo a cura di Stefano Garotta per il progetto “Adotta un Pannello”

 

 

 

 

> Progettazione degli interventi d’efficientamento

> Quantificazione dei risparmi